Ci ha lasciati Nonno Berto. In silenzio, senza clamori, così com’è stata la sua vita. Lui, che ha saputo far sorridere più generazioni, anche questa volta è uscito di scena, quella della vita, con un modesto inchino: era il suo stile. Non appena si è sparsa la triste notizia, come era prevedibile, giornali e televisioni hanno raccontato di Lui, riassumendo in poche righe e poche immagini, una vita lunga e intensa, dominata dalla fantasia e dall’inesauribile amore per il suo lavoro. Moltissimi concittadini, amici, conoscenti ed estimatori lo hanno voluto accompagnare nel suo ultimo viaggio. La chiesa parrocchiale era stracolma, così come il piazzale. La cerimonia funebre si è svolta con un velo di commozione, ma non di tristezza: Nonno Berto non l’avrebbe voluto. Mentre Don Roberto Rigo ricordava la figura e l’opera svolta in tanti anni da Gualberto Niemen, il Maestro Fabio Bruno eseguiva un brano da Lui composto proprio per onorare e ricordare quell’artista eclettico che aveva sempre saputo mantenere quella semplicità che lo distingueva.
Note bellissime, evocanti magie e incanti propri di quel mondo a cui era appartenuto, che hanno toccato l’animo dei presenti. Un lungo corteo si è poi dipanato dalla chiesa al cimitero mentre la Filarmonica “G. Verdi” di Biandronno, Bregano, Bardello, eseguiva musiche legate al mondo circense. Non si poteva immaginare un addio più adatto di quello eseguito con dedizione. Forse, il suo spirito in volo, in qualche parte dell’universo, ha sorriso felice.
In chiesa, il Sindaco Augusto Vanetti, commosso gli ha rivolto l’ultimo saluto, a nome suo, di tutti i biandronnesi e degli amici di ogni dove che hanno avuto la fortuna di conoscerlo. Per coloro che non hanno potuto assistere alle esequie, pensiamo di fare cosa gradita nel riportare le sue parole .
Anna Taroni
(Tratto da“La Gazzetta di Biandronno”, n. 3, 2003)